Explanatio in Cantica Canticorum. Un vescovo esegeta nel Regno Visigoto

Tipologia: 
Autore: 
Giusto d'Urgell
Livello Bibliografico: 
Numero: 
27
Curatore: 
Rossana Eugenia Guglielmetti
Collana: 
Per Verba. Testi mediolatini con traduzioni
Editore: 
SISMEL. Edizioni del Galluzzo
Luogo di Edizione: 
Firenze
Anno: 
2011
Pagine: 
CCXXXII-220
Note: 
Per la Fondazione Ezio Franceschini
Abstract: 

Si tratta della prima edizione critica del commento latino al Cantico dei cantici di Giusto d'Urgell, stabilita sulla base dei mss. Bamberg, SB, Patr. 107 (Italia centrale o meridionale; ante 983); Barcelona, Bibl. de Catalunya, 193 n° 4 (codice fattizio, sec. XI); Basel, UB, B X 9 (composito; sec. XI-XII); Firenze, Laurenziana, Aed. 8 (Toscana; sec. XI-XII); Aed. 143 (composito; Toscana; sec. XI-XII); Lérida, Arxiu Capitular de la Catedral, Roda 2 (sec. X-XI); Madrid, Bibl. de la Real Academia de la Historia, 80 (composito; area di Córdoba; sec. IX m.); Madrid, BN, 3996 (composito; Penisola Iberica; sec. XVI); 13086 (composito; Italia; ca. 1752); 19188 (Francia; sec. XII ex.); München, BSB, clm 14469 (composito; ca. 800); clm 14470 (area di Regensburg; sec. IX in.); München, UB, 2° 9 (Lauingen [Svevia],a. 1473); Paris, BNF, lat. 2183 (Penisola Iberica?; sec. XI); lat. 2345 (sec. XII); lat. 10463 (sec. XI); lat. 13047 (Francia settentrionale [Tours?]; sec. VIII); lat. 15679 (abbazia di Saint-Mesmin di Micy o area di Orléans; sec. IX); lat. 16876 (Francia; sec. XII1); Porto, BM, Santa Cruz de Coimbra 47 (800) (monastero di Santa Cruz di Coimbra; sec. XII med.); Roma, Vallicelliana, B. 62 (Germania [area di Treviri?]; sec. VII3/4); Salzburg, Bendiktiner-Erzabtei Sankt Peter, Stiftsbibliothek, a.VII.5 (composito; prima metà del sec. IX); Sankt Gallen, Stiftsbibl., 110 (composito; seconda metà del sec. IX); Toledo, Archivo y Bibl. Capitulares, 14-23 (ca. 1070); Venezia, Marciana, lat. II. 69 (2196) (Ravenna?; sec. XII); Zürich, Zentralbibl., Rh. 50 (Reichenau; sec. X-XI). Il testo edito è accompagnato da una traduzione italiana a fronte, che rappresenta la prima versione in lingua moderna dello scritto esegetico. Il volume si apre con un'articolata introduzione che consta di cinque parti (pp. VII-CLXVI): la prima di esse è dedicata alla biografia, alla produzione letteraria e al culto del santo vescovo; la seconda prende in esame la struttura del commento, le sue possibili fonti (Origene, Ippolito, Gregorio di Nissa, Nilo d'Ancira, Teodoreto di Ciro, Gregorio d'Elvira, Ambrogio, Agostino, Gerolamo, Filone di Carpasia nella traduzione di Epifanio Scolastico, Apponio) e i motivi tipici sviluppati dalla sua esegesi; la terza sezione offre lo studio della tradizione manoscritta, di quella a stampa e del Fortleben (Leandro di Siviglia, Gregorio Magno, Isidoro di Siviglia, Beda, Sicfredo di Corbie, il commento anonimo Vox ecclesiae, Beato di Llébana, Alcuino, Teodolfo d'Orléans, Claudio di Torino, l'Anonimo del ms. Paris, BNF, lat. 2673, l'Anonimo italiano e Giovanni da Sulmona); la quarta parte affronta i problemi inerenti alla ricostruzione dello stemma codicum; l'ultima è costituita da una nota al testo pubblicato. Nella prima appendice all'introduzione l'A. elenca le lezioni caratteristiche dei codices descripti e delle edizioni derivate da modelli conservati (pp. CLXVII-CLXXV), nella seconda presenta l'edizione della glossa marginale del ms. Basel, UB, B X 9 (pp. CLXXVI-CLXXX). Il saggio di L.G.G. Ricci sulla lingua e lo stile di Giusto (pp. CLXXXI-CCXII) innanzitutto integra il lavoro di J.M. Escolà Tuset (El latín del obispo Justo de Urgell in Latin vulgaire - latin tardif VII Actes du VIIème Colloque international sur le latin vulgaire et tardif. Séville, 2-6 septembre 2003 Sevilla 2006 pp. 243-52; cfr. MEL XXVIII 2744), ancora valido nonostante gli inevitabili limiti dovuti all'edizione di riferimento (quella dellaPatrologia Latina), e aggiorna alcune voci del Thesaurus linguae Latinae (comedocurruspartuspersentiopraecessorpraesto), anch'esse inficiate dal ricorso alla medesima edizione. L.G.G. Ricci sottolinea inoltre come in quattro casi l'interpretazione offerta dal Thesaurus risulti non del tutto condivisibile: si tratta dei lemmi epulorgenalateralis epraenoto. La seconda parte del saggio analizza un aspetto inedito dello stile del vescovo catalano, quello relativo all'impiego del ritmo prosastico. L'indagine è stata condotta secondo il metodo elaborato da G. Orlandi e da M. Cupiccia (Clausole quantitative e clausole ritmiche nella prosa latina della Spagna visigotica «Filologia mediolatina» 8, 2001, pp. 25-110; cfr. MEL XXIII 4817), a partire dallo studio di T. Janson (Prose Rhythm in Medieval Latin from the 9th to the 13th Century Stockholm 1975; cfr. MEL III 5947). Ne emerge che Giusto, pur perseguendo sia le clausole metrico-quantitative sia, più nettamente, quelle ritmico-accentuative, e le tre forme maggiori del cursus (planustardus e velox), non mostra alcuna inclinazione per il cosiddetto cursus mixtus. La sua prosa, posta a confronto con l'insieme della produzione letteraria iberica dell'epoca e in particolare con quella di Apringio di Beja, si rivela organica a quella dei suoi contemporanei, sebbene vi si registri un carattere innovativo nella spiccata libertà prosodica, concernente l'utilizzo di clausole solitamente evitate, e nell'applicazione del cursus in una modalità definita «ancipite», nella quale, cioè, versante quantitativo e versante accentuativo si rivelano autonomi e indipendenti (p. CXCIV). Completano il saggio di L.G.G. Ricci due appendici: l'una dedicata al censimento di tutte le forme di clausole metrico-quantitative, ritmico-accentuative e di cursus nell'opera di Giusto (pp. CXCVII-CCIX), l'altra al censimento di tutte le 490 clausole metrico-quantitative presenti nell'Explanatio in Cantica canticorum (pp. CCX-CCXII). Il volume è corredato da un apparato di note di commento (pp. 147-95), volto a chiarire passo per passo il rapporto fra lo scritto esegetico e le sue fonti, e dagli indici: degli autori, dei testi anonimi e dei personaggi antichi e medievali (pp. 199-205); degli studiosi e dei personaggi moderni (pp. 207-11); dei luoghi (pp. 213-5); dei manoscritti (pp. 217-8). (www.mirabileweb.it)