«Crediamo... e amiamo... l'altissimo e sommo eterno Dio, trino e uno» (Rnb 23,11). La dimensione trinitaria della spiritualità di Francesco d'Assisi

Author: 
Melone, Mary D.
Bibliography: 
It belongs to: 
La grazia delle origini. Studi in occasione dell'VIII centenario dell'approvazione della prima regola di san Francesco d'Assisi (1209-2009)
Number: 
15
Curator: 
Martinelli, Paolo
Collection: 
Teologia spirituale
Publisher: 
Dehoniane (EDB)
Place of publication: 
Bologna
Year: 
2009
Pages: 
235-59
Abstract: 

Dopo aver tracciato le linee essenziali dello status quaestionis relativo alla dimensione trinitaria della spiritualità francescana, l'A., attraverso tre testi di riferimento (il capitolo XXIII della Regula non bullata, l'orazione conclusiva dell'Epistola toti Ordini missa e il capitolo X dell'Epistola ad fideles), mette in evidenza come l'approccio di Francesco al mistero trinitario sia caratterizzato da una forte dimensione esistenziale. La dominante prospettiva trinitaria all'interno degli Scritti si esplica in un atteggiamento contemplativo totalmente incentrato sulla relazione che la trinità ha instaurato con l'uomo nella storia della salvezza. Francesco resta attratto non dall'idea astratta del Dio trino e uno, ma dalle modalità concrete di agire della trinità nei suoi rapporti con l'uomo. Il capitolo XXIII della Regula, testo fondamentale per cogliere la prospettiva da cui il Santo contempla l'agire salvifico della trinità, mostra una precisa visione teologica che, per quanto ovviamente non sistematizzata, si rivela sorprendentemente feconda: l'atto creativo determina tra il creatore e la creatura un legame che permette all'uomo di partecipare alla comunione trinitaria. Si tratta - puntualizza l'A. - di una visione intra-trinitaria in cui l'essere principio dell'eterno dinamismo della vita divina, che caratterizza la persona del Padre, viene definito e riempito di contenuto a partire dal suo rapporto eterno con il Figlio. L'uomo è chiamato a seguire le orme di quest'ultimo per poter giungere alla comunione con il Padre: l'invito alla sequela è molto di più che una semplice esortazione a imitare la vita di Cristo, in quanto ha come chiara finalità quella di consentire la realizzazione dell'opera di filiazione che presuppone l'azione dello Spirito Santo. Emerge allora - conclude l'A. - l'importanza che riveste nella spiritualità francescana la dimensione filiale dell'uomo in Cristo, poiché essa si configura come luogo proprio della presenza e dell'azione dello Spirito. La pienezza e l'autenticità della vita umana consistono in un itinerario verso l'altissimo, Padre, fonte e principio del dinamismo trinitario reso possibile dall'azione trasformante dello Spirito il cui compito è quello di ripresentare negli uomini di tutti i tempi i tratti filiali del volto di Cristo. (www.mirabileweb.it)